L’Unione Europea e i suoi Paesi membri, a livello aggregato, rappresentano la fonte principale di Aiuto Pubblico allo Sviluppo su scala globale (OCSE-DAC). Nel 2017 l’Unione Europea ha fatto propri gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 e li ha posti alla guida della propria azione di cooperazione attraverso il “Nuovo Consenso Europeo sullo Sviluppo” che rappresenta un quadro di riferimento strategico sia per le istituzioni comunitarie che per i Paesi membri.
Inoltre l’Unione Europea ha anche sviluppato le proprie priorità per i partenariati EU-Egitto 2017-2027, che prestano particolare attenzione al rafforzamento della cooperazione, guidata dalla strategia di sviluppo sostenibile “Vision 2030″ dell’Egitto, e intenti a promuovere gli interessi comuni, garantire la stabilità a lungo termine, e lo sviluppo sostenibile su entrambe le sponde del Mediterraneo.
La cooperazione allo sviluppo costituisce un pilastro dell’Unione Europea e gli strumenti finanziari di cui si avvale sono gestiti da tre Direzioni generali della Commissione, in sinergia con il Servizio di Azione Esterna (EEAS): DEVCO, NEAR ed ECHO. L’art. 6 della legge 125/2014 traccia una relazione a doppio senso tra il sistema della Cooperazione italiana e l’Unione Europea: da un lato “l’Italia partecipa alla definizione della politica di aiuto allo sviluppo dell’Unione Europea, contribuisce al bilancio e ai fondi dell’Unione Europea e armonizza i propri indirizzi e le proprie linee di programmazione con quelli dell’Unione Europea, favorendo la realizzazione di progetti congiunti”, dall’altro “l’Italia contribuisce all’esecuzione di programmi europei di aiuto allo sviluppo, anche partecipando alla gestione centralizzata indiretta, di norma mediante l’Agenzia.” Nel maggio 2018 l’Agenzia ha completato il processo di accreditamento come organizzazione qualificata per la gestione indiretta dei finanziamenti europei, superando la verifica del pillar-assessment. A partire da quel momento AICS ha assunto la piena titolarità di iniziative di cooperazione delegata Con l’espressione “cooperazione delegata” si indica, nel quadro del “Codice di condotta dell’UE sulla divisione del lavoro nell’ambito della politica di sviluppo”, una modalità di gestione che consente alla Commissione europea di delegare fondi ad uno Stato membro per l’esecuzione di programmi di cooperazione a seguito della firma di appositi Accordi di delega o di contribuzione e, a loro volta, agli Stati membri di trasferire risorse alla Commissione stessa attraverso la firma di Accordi di trasferimento, il tutto al fine di favorire una maggiore concentrazione ed efficacia degli aiuti in quei Paesi partner e settori nei quali più evidente è il valore aggiunto di un donatore specifico, in un’ottica di reciprocità e massimizzazione dell’efficacia dell’aiuto.
Dal 2012 ad oggi, la cooperazione delegata si è consolidata fino a rappresentare un elemento imprescindibile della cooperazione italiana. L’Italia si è attestata tra i primi quattro Stati membri esecutori della cooperazione UE, con evidenti ritorni positivi per il sistema italiano di cooperazione allo sviluppo nel suo complesso, in termini sia di volumi di risorse disponibili per interventi di cooperazione, sia di visibilità politica: in seno alla stessa UE, presso i paesi partner e presso gli altri
donatori.
Nel quadro della Programmazione Congiunta, dando seguito a quanto positivamente realizzato per il tramite del Programma di Cooperazione Delegata “EU-Joint Rural Development Programme (EU JRDP)”, gestito dall’Ambasciata d’Italia il Cairo per un totale di 21.9 milioni di euro con il supporto tecnico di AICS, e conclusosi in maniera estremamente positiva nel corso del 2021, la Sede di AICS Cairo ha progressivamente ampliato, anche grazie al Programma di Supporto alle iniziative di Cooperazione Delegata integralmente finanziato da AICS, il proprio pacchetto di programmi finanziati per il canale dei fondi europei in gestione indiretta.
Ad oggi, infatti, la Sede AICS del Cairo gestisce sette programmi di cooperazione delegata per un valore totale di 82 milioni di euro, e lavora attivamente con la Delegazione europea in Egitto, i principali partner presenti sul territorio, ed il sistema Italia per la definizione di nuovi interventi.