ambiente

In Egitto i protettorati naturali e le biodiversità devono affrontare diverse sfide: i cambiamenti climatici, il degrado dell’habitat e desertificazione; la volatilità del mercato turistico; il bracconaggio, il conflitto tra uomo e natura alimentato dall’aumento della popolazione e del cambiamento dell’uso del terreno delle comunità che coesistono in Aree Protette (AP). Per affrontare queste minacce, l’Egitto ha adottato la legge 102/1983 istituendo un sistema nazionale di aree protette (AP), avviato una strategia nazionale e un piano d’azione per proteggere la biodiversità (NBSAP, aggiornato recentemente) e firmato diversi protocolli e convenzioni, la United Nations Convention for Biodiversity (UNCBD), la Convention on Wetlands of International Importance (RAMSAR), l’UNFCCC e l’UNDCCD.

La Cooperazione Italiana ha sostenuto diverse attività a protezione dell’ambiente egiziano e lo sviluppo del sistema egiziano delle AP. Fin dagli anni ’90 l’Egitto è stato sostenuto dall’Egyptian Italian Environmental Cooperation Programme (EIECP). La prima fase dell’EIECP è iniziata alla fine degli anni ’90, mentre la sua seconda fase si è conclusa nel 2010. L’EIECP ha sostenuto l’Egitto nella protezione delle risorse naturali e del patrimonio culturale attraverso: a) Quadro legale ed istituzionale (LIFP); b) Capcity-building e supporto istituzionale per il NCS (Nature Conservation Sector); c) Siwa Environmental Amelioration Project (SEAP); d) Supporto istituzionale al Supreme Council for Antiquities for Environmental Monitoring and Management (ISSCAEMM); e) Sistema di Supporto Decisionale (DSS) per la pianificazione delle risorse idriche basato sul bilancio ambientale; f) progetto di sviluppo dell’area protetta Elba; g) Wadi Rayan e Wadi Hitan Area Protetta (WHPA), che è stata dichiarata patrimonio mondiale dell’UNESCO. Mentre in riferimento alla seconda fase dell’EIECP (EIECP II), l’attenzione si è concentrata sul miglioramento della governance delle risorse naturali attraverso il rafforzamento delle comunità locali e collegando la povertà e le questioni di gestione ambientale a livello locale, come nel caso di Siwa. Nello stesso settore rientra il progetto intitolato “rafforzamento dell’area protetta egiziana” (SEPA), finanziato attraverso il programma di scambio di debito per lo sviluppo italo-egiziano è attualmente in fase di implementazione a sostegno della transizione tra EIECP II e III, che ha come obbiettivo la valorizzazione di Wadi Hitan attraverso la creazione di un museo fossile, con lo scopo di attrarre le attività di ecoturismo.

Ad oggi, le capacità del Nature Conservation Sector (NCS) necessitano di ulteriore rafforzamento in particolar modo per quanto riguarda la pianificazione, l’implementazione e il monitoraggio di iniziative di sviluppo sostenibile. In questo ambito, l’EIECP III del valore di 2,4 milioni di euro, implementato dall’UNDP, affronterà anche altre esigenze di gestione dell’AP nel NCS, che riferisce all’Agenzia egiziana per gli affari ambientali dell’EEAA, compresa la raccolta di informazioni, gestione ed analisi. Questo programma ha tre componenti principali: (i) saranno sviluppati e attuati diversi programmi comunitari di gestione delle risorse naturali (CBNRM) per promuovere lo sviluppo sostenibile in una serie di aree di intervento progettuali; (ii) Eco-turismo sostenibile e (iii) l’integrazione di tutte le altre potenziali attività economiche locali, come l’agricoltura, la gamma e la pesca nei CBNRM all’interno e attorno alle AP.

Un’altra iniziativa che mira a promuovere una gestione ambientale sostenibile in Egitto, è lo sviluppo della 15th of May Zabaleen Recyclers Community. Un progetto del valore di 1,5 milioni di euro, in collaborazione con il Ministry of Housing e implementata da Informal Settlements Development Funds (ISDF). Questo progetto ha due componenti: l’ambiente e l’empowerment sociale dei gruppi vulnerabili, in particolare modo le donne. Una delle attività principali per la comunità del 15 maggio è rendere la “Zabaleen area” sicura da eventuali alluvioni. Per questo motivo parte del budget è destinata alla realizzazione di un canale di drenaggio che sarà costruito direttamente dal Ministero delle risorse idriche e dell’irrigazione (Ministry of Water Resources and Irrigation MoWRI).

Egyptian Italian Environmental Cooperation Project 3rd Phase, Fayoum, Egypt